Descrizione
A Trieste c’era già stata. E non le era piaciuta. Tanto che non ci voleva neppure ritornare. Poi ha cambiato idea, perché in ogni occasione che si presenta ce ne sono altre che si riaffacciano, anche quelle perdute. Soprattutto quelle. Ritorni è un lungo racconto scritto da Mariolina Venezia in prima persona, percorrendo un terreno di confine tra il diario, la memoria e l’autoanalisi, dove Trieste è al centro di un gioco di distanze e sovrimpressioni che ci restituisce il senso di ciò che si è vissuto, con ironia e accettazione. Il centro dell’esistenza con il passare degli anni pare allontanarsi: il tempo gli gira intorno con un movimento a spirale, proprio come Trieste, che ha una storia unica, profondamente incisa, ma è piena di storie eccentriche e di personaggi enigmatici, una città troppo celebrata e troppo sfuggente, con la sua luce intensa, inesorabile, che non si lascia possedere. Ma, proprio quando l’autrice ha deciso di rinunciare a comprenderne la «scontrosa grazia», ecco che: «Trieste ti si svela per un attimo solo quando ti volti indietro. Come la vita, che poi torni a non capirla».